sabato 12 settembre 2009

HUB: L'AUTOMOTIVAZIONE

...ARRENDERSI?....MAI !!!
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L'ansia è diventata una compagna costante. Il morale è a terra. Un morso allo stomaco fa passare ogni voglia di sorridere. I motivi? Possono essere tanti. Può capitare, per esempio, di trovarsi a disagio nel proprio ambiente, soprattutto quello lavorativo, di non godere della fiducia dei capi, di sentirsi isolati dai colleghi, di non riuscire ad avanzare nella carriera o nella retribuzione. E il malessere, di solito, si riflette anche in famiglia: i rapporti con i figli peggiorano, e il coniuge si allontana. E la sensazione dominante è un senso di fallimento totale, accompagnato dal desiderio di gettare la spugna e da un'angoscia esistenziale: non farcela.E allora? Niente paura. .

"Se non ci fosse il buio non si potrebbe vedere la luce" suggerisce la saggezza orientale. Si tratta allora di utilizzare l'insoddisfazione diffusa come un campanello d'allarme per correre ai ripari. E i modi per farlo non mancano. La parola d'ordine è automotivazione, un mix di insegnamenti delle dottrine orientali e di positive thinking occidentale. C'è chi la definisce una tecnica per vincere, chi la considera una filosofia che da una mano all'individuo per "riprogrammarsi" e ritrovare un equilibrio che valorizzi le sue potenzialità nascoste.Condizione unica per raggiungere obiettivi e successo. In pubblico e in privato.

Fin da bambini veniamo educati a eseguire una serie di ordini e da adulti continuiamo a farlo, soprattutto per evitare di assumerci le nostre responsabilità, lasciamo che altri le prendano al posto nostro. Con la conseguenza, in caso di fallimenti. di sentirci demotivati e insoddisfatti. Il segreto, quindi, è provare a diventare registi della propria vita, fermarsi un attimo e guardare dentro se stessi, individuando anzitutto i propri punti di forza. Ci sarà pur qualcosa in cui ci sentiamo particolarmente bravi. Bene, ogni obiettivo realizzabile con quella nostra qualità è un obiettivo corretto, e quindi raggiungibile per noi.
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Insomma, si tratta di tirar fuori il sogno nascosto, la vita che si sarebbe voluto sempre realizzare, ma che si è scartata o rimandata perché sembrava troppo difficile. E se non si è in grado di farlo da soli, si può trovare qualcuno (gli esperti della materia lo chiamano automotivatore) che aiuti l'individuo a non limitarsi a eseguire ordini, bensì a liberare ed esprimere le proprie emozioni e potenzialità. Gli strumenti a disposizione sono diversi: dall'analisi transazionale a tecniche orientali e occidentali di visualizzazione e rilassamento.L'obiettivo comunque è aiutare la persona a liberarsi dai condizionamenti negativi che affannano e tolgono l' energia, minando spesso anche il fisico, per passare poi a un pensiero positivo su di sé e sul proprio futuro.
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Attenzione, però, a non sopravvalutare il ruolo dell'automotivatore: che, pena il rischio di contraddire se stesso, si deve limitare a dare indicazioni, non direttive vincolanti. La parte più importante del lavoro resta infatti affidata all'individuo, che deve in sostanza recuperare la capacità di ascoltarsi: corpo e anima. Del resto, le nostre variazioni, sia fisiche sia psichiche. ci parlano: e, se facessimo attenzione a cosa ci vogliono comunicare, impareremmo molto dalla vita.Ogni nostro organo ha una propria memoria, ogni suo problema è in relazione a una difficoltà del momento. Si hanno problemi ad andare avanti nella vita? Con molta probabilità si verrà colpiti alle gambe. Non si riesce a digerire la situazione? Eccovi servito un brutto mal di stomaco. Si ha la sensazione di portare il mondo sulle spalle? In men che non si dica si è colpiti alla cervicale.


Non si deve pensare, però, all'automotivazione come all'ultima spiaggia per il disperato sull'orlo di una crisi di nervi. I grandi campioni dello sport la utilizzano da tempo per credere in se stessi e nelle proprie capacità di ottenere sempre nuovi record personali. Il punto fondamentale, del resto, è avere un atteggiamento vincente.Insomma, vale il vecchio detto: "Volere è potere". Una volta chiarito l'obiettivo. bisogna impegnarsi a realizzarlo. Costi quello che costi.

Ma voler vincere non basta: bisogna rinnovare la determinazione ogni giorno.Si tratta di vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto. Un atteggiamento pessimistico porta infatti a lasciarsi scoraggiare dai problemi e toglie quelle energie necessarie per attivarsi e sconfiggere ogni difficoltà. Il pensiero positivo, al contrario, porta a vedere cosa c'è di bello nella vita, e ad avere il coraggio per eliminare quello che non va.Non occorre partire con strategie globali o programmi di cambiamento a 180 gradi. L'importante è porsi anche piccoli, ma concreti obiettivi, sui quali cominciare a costruire una nuova fiducia in se stessi e nel mondo circostante.
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I grandi obiettivi si conquistano a tappe
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Uno stratagemma che aiuta è mantenere vivo l'obiettivo finale per tutto il tempo necessario a realizzarlo è la scomposizione dell'obiettivo principale in una serie di obiettivi intermedi più piccoli, da realizzare anche quotidianamente. Con il risultato di migliorare la propria vita giorno per giorno.Ma se è efficace e praticabile da ciascuno singolarmente, il verbo dell'automotivazione si va diffondendo anche nelle aziende, che la utilizzano per dare nuovo sprint a manager demotivati da riorganizzazioni improvvise, quando non più drammaticamente da brusche interruzioni della carriera.
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"Interventi di questo tipo sono fondamentali, in particolare, a due livelli: in caso di outplacement o di ricollocamento interno in azienda" spiega Barbara Demi di Et line. società di consulenza specializzata nella formazione aziendale e nella gestione delle risorse umane. In questi casi. il manager ha circa 50 anni e si sente finito: la società cui ha dedicato gran parte del suo tempo e della sua energia ha ridotto il numero di quadri. E lui è stato invitato, con formale savoir faire. a lasciare il campo. I suoi capi si stanno facendo in quattro per trovargli un altro lavoro, ma a lui non interessa. La terra gli è franata sotto i piedi, il ruolo per lui era tutto. Direttore di marketing o responsabile finanziario: più che una qualifica aziendale un biglietto da visita, un lasciapassare, una posizione di prestigio, conquistata con dedizione e sacrificio. Ecco, tutto è svanito, come una bolla di sapone. Il pensiero corre agli amici, ai colleghi, sicuramente lo giudicheranno un incapace. E sua moglie e soprattutto i figli, poi, come la prenderanno? Loro che in papà hanno sempre visto un eroe.
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Se per un uomo la crisi è totale, per una donna non è da meno, anche se con sfumature diverse. La fedele assistente del direttore che per anni ha sacrificato la sua vita personale, restringendo sempre di più le ore dedicate a marito e figli, per correre dietro alle esigenze di un capo sempre in movimento, si sente scaricata. Soprattutto perché ha paura a "una cena età" di non riuscire più a ricollocarsi professionalmente.
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In entrambi i casi un intervento di automotivazione può essere la scelta vincente, perché porta non solamente a ritrovare l'autostima perduta, ma ad un cambio di mentalità oggi indispensabile.La sicurezza del posto fisso non esiste più. Così come non esistono ruoli per la vita: i guru del management parlano di esistenza a portafoglio, fatta di tanti capitoli diversi all'interno dei quali si deve imparare a reinventarsi. Con fantasia ed entusiasmo. Ma non sempre si tratta di trovare soluzioni radicali.
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Sempre più spesso l'insoddisfazione può esplodere tra le quattro mura dell'azienda, che magari è cresciuta senza riconoscere il giusto valore delle persone.In certi casi il capo è troppo accentratore, non riesce a delegare, e i suoi diretti dipendenti si sentono frustrati.Tutto a scapito del rendimento e della serenità sul lavoro.Anche in questi casi l'automotivazione può venire in soccorso. Ogni dipendente viene aiutato a lavorare su se stesso e a individuare i propri obiettivi. E soprattutto verranno identificati e risolti quei giochi pericolosi che a volte si creano nelle relazioni interpersonali. Per esempio tra la segretaria (vittima) e il capo (persecutore). Perché se la segretaria cresce, non è più disposta ad accettare il dispotismo del suo superiore: e il rapporto esistente tra i due, basato sull'"io comando, tu obbedisci", crolla.Occorrerà quindi aiutare l'assistente del manager a costruirsi le ali, perché possa davvero volare da sola. E supportare il capo nel difficile cammino verso il riconoscimento delle proprie ansie: quelle che era abituato a scaricare addosso alla segretaria. Facendogli capire che l'autoritarismo. in fondo, non ha mai fatto crescere nessuno. Nemmeno le aziende.
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QUANDO CORRERE AI RIPARI:
  1. Si prova un'insoddisfazione continua, sia di carattere personale sia di tipo professionale.
  2. Improvvisamente ci si accorge di non riuscire più a progredire.
  3. Si collezionano numerosi fallimenti.
  4. Incolpiamo spesso gli altri degli insuccessi a cui andiamo incontro.
  5. Le persone si allontanano da noi.
  6. I figli ci giudicano più duramente di quanto non avvenga di solito
  7. La depressione toglie sempre più energie alla nostra vita quotidiana.
  8. La tachicardia aumenta e siamo cotti da fobie di vario genere nei momenti più impensati.
  9. Pensieri cupi e ricorrenti ci tolgono ilsonno durante la notte.

CATTIVI PENSIERI...

  • Dire non ne sono capace, ho paura, sono stanco, sono troppo giovane (o troppo vecchio), è tutto inutile, non diventerò mai...
  • Focalizzare la propria mente solo sugli insuccessi del passato.
  • Abbandonarsi all'angoscia e assumere un atteggiamento pessimista
  • Mettere in atto "fughe" di vario tipo pur di non affrontare il disagio
  • Colpevolizzare gli altri (moglie, figli, colleghi) per ciò che succede.

..E BUONE ABITUDINI..

  • Utilizzare la propria forza di immaginazione in senso positivo.
  • Ricordare i successi precedenti e attingervi le forze per il futuro
  • Porsi obiettivi sia parziali che finali e costruire un piano per raggiungerli nel corso del tempo
  • Circondarsi di persone positive.
  • Mantenere un'autodisciplina, attraverso la "ginnastica" quotidiana: per esempio, seguire una scaletta di azioni da mettere in pratica ogni giorno.


Rimanete sintonizzati...

..a presto..

Marco

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Sarò lieto di coinvolgerti in questo successo planetario.

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Irresistible Attraction Team

Marco Gasparinetti
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